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martedì 9 novembre 2021

Verso ... il Futuro: Poesia Visiva di Carlo Stasi

Pur se nato nel cuore dell’Europa ed imbevuto di cultura europea, Carlo Stasi ha radici profondamente radicate nella sanguigna terra salentina. Ha sempre amato viaggiare, spinto da un’intensa passione conoscitiva e da una forte tensione creativa. Alla poesia ha affiancato la musica e la pittura intrecciando sonorità e motivi grafici nelle sue opere: una poesia “iconica”, “da vedere” per “leggere” e “riflettere”, dando “immagine alla parola” e “parola all’immaginazione”. Corredato da interventi critici, questo libro documenta e raccoglie 40 anni della produzione poetica visiva edita ed inedita di questo “artista della parola”.Con la prefazione di Lamberto Pignotti, e gli interventi critici di Giovanni Dotoli, Maurizio Nocera, Francesco Pasca, Massimo Pasca, Raffaele Messinese, Emilio Filieri, Mauro Marino, Paola Scialpi, Andrea D’Urso, Giuliana Coppola, Vincenzo Guarracino, Augusto Ponzio, Luciano Ponzio, Susan Petrilli, Salvatore Luperto, Carmen De Stasio, Antonietta Fulvio, Paolo Vincenti, Alessandro Laporta, Mario De Marco, Chiara Evangelista, Richard Demarco, Stefano Donno, Nicola Salvatore, Donato Di Poce. Postfazione di Donato Di Poce

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25 appuntamenti col sicario + 2 di Tomaso Kemeny

Tomaso Kemeny (Budapest 1938) vive a Milano dal 1948, come anglista ha scritto libri e saggi su Marlowe, Coleridge, Shelley, Lord Byron, Lewis Carrol, Dylan Thomas, James Joyce de Ezra Pound. Ha pubblicato dodici libri di poesia, tra cui l’epos-onirico “La Transilvania Liberata (2005), tradotta in undici lingue, un libro di poetca “L’arte di non morire” (2000), un libro di estetica “Dialogo con Fulvio Papi” (1997), il romanzo “Don Giovanni Innamorato” (1993), il testo drammatico “La Conquista Del Mondo” (1996). Nel 2020 pubblica Per il lobo d'oro con Effigie

Con il poeta Cesare Viviani ha organizzato i seminari sulla poesia degli anni ‘70 presso il Club Turati di Milano (1978 – 79). Tra le sue curatele “La dicibilita’ del Sublime” (1989), “Le avventure della Bellezza” (1988 – 2008). Il 17 marzo del 2011 organizzò l’azione “ITALIA UNITA NELLA BELLEZZA” CON L’CCUPAZIONE DELLA COLLINA DELL’INFINITO A Recanati “2011”.

È uno dei fondatori del movimento Mitomodernista, del movimento ·Poetry and Discovery”, nonche’ della CASA DELLA POESIA DI MILANO (2006).

Informazioni dettagliate sull’autore al seguente link di Wikipedia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Tomaso_Kemeny 

Interventi critici di Donato Di Poce, Chiara Evangelista, Laura Garavaglia, Ottavio Rossani

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lunedì 8 novembre 2021

The secrets of Aleister Crowley by Stefano Donno

Figura assai controversa ed obliqua, che si auto/definiva "la Bestia 666", è considerato il fondatore dell’odierno occultismo e fonte di ispirazione per il satanismo, sebbene la maggioranza degli studiosi considerino Aleister Crowley non coinvolto con queste pratiche nefaste. A Crowley è attribuito il maggior tentativo di realizzare una «religione magica», fondata principalmente sulla magia sexualis e la via della mano sinistra. In quest’opera The Secrets of Aleister Crowley viene riportata una sensazionale scoperta che rivela tutto il potenziale Magico del lavoro portato avanti per una vita dall’occultista britannico attraverso un linguaggio altro utilizzato dall’autore, che solo da iniziati di altissimo livello potrà essere compreso e messo in pratica. 

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Il cielo degli azzurri destini di Marcello Buttazzo

Marcello Buttazzo pubblica una nuova raccolta di poesie per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno dal titolo Il cielo degli azzurri destini. Lo stupore per l’immensità dei sentimenti, per le vertigini della vita, nelle ascese di gioie inesprimibili, nutre questo canto poetico unico nel suo genere che guarda dritto negli occhi la Donna attraverso un cuore puro, come archetipo del futuro, della speranza, di un eterno sì all’esistenza di tutti i giorni

Interventi critici di Vito Antonio Conte e Chiara Evangelista

 

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Taccuini d’artista: “Artist Notebooks & Poetry Box” di Donato Di Poce

Se, mi chiedessero: Ma cos’è esattamente un “taccuino d’artista” ovvero un “Artist Notebook”? Potrei rispondere che per me il “taccuino d’artista” è tante cose: non solo e non più un diario, non sempre e non ancora un libro d’artista, non solo un insieme d’idee o una “poesia visiva”, qualcosa di più di un “Carnet de voyage” o di uno “Cahier” delle intenzioni, poi potrei dire che è una lavagna magica di memoria e di desiderio e un feticcio artistico, ma che è soprattutto: una grammatica di icone, segni e scritture, la genesi inconscia di un fondamentale e nuovo medium comunicativo, un’azione creativa e un libro di sogni, un esercizio di libertà, creatività e d’ intimità con il mondo. Se, poi mi chiedessero: Quel è l’importanza storica e la novità estetica dei taccuini? Dovrei rispondere che il taccuino d’artista forse è la più importante novità stilistica contemporanea, ma è allo stesso tempo una riscoperta di un medium che già nel Rinascimento con Leonardo da Vinci aveva trovato il suo più geniale interprete, in cui l’artista ascolta il suo respiro e inventa il suo linguaggio. Ma la vera, grande, novità stilistica e poetica sta nel fatto non tanto di essere feticci unici, ma di essere nel contempo opera e progetto, idea e realizzazione, opera finita e non-finita, molteplice, e simultanea.(dalla nota introduttiva di Donato Di Poce). Cura grafica ed editoriale Giuseppe Mauro

 

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DÒDARO: Dal battito creatore alla rifondazione dell’anthropos di Francesco Aprile

La ricerca di Francesco Saverio Dòdaro, dagli anni Cinquanta fino alla morte dell’autore, avvenuta nel 2018, si è intrecciata con le vicende di alcuni audaci innovatori, contribuendo a sua volta a rinnovare in maniera importante il ventaglio delle ricerche poetiche germinate dal secondo Novecento. Dalle prime combustioni pittoriche al passaggio alla letteratura e alla teoria del testo e dell’arte, dall’avvincente e profonda teoria sulla genesi del linguaggio al rinnovamento dell’oggetto-libro, dal modulo come unità di misura del pensiero alla narrativa postale e all’internet poetry, dalla poesia visiva alla narrativa concreta, dalla letteratura mediatrice di pace al romanzo di cento parole nelle vetrine dei negozi, la ricerca di sempre nuove formule ha animato l’attività dòdariana. Ne viene fuori il profilo articolato di un autore impegnato nell’investimento creativo dei linguaggi, in una prassi di rinnovamento del mondo, oltre che dell’opera, uno sconfinamento dei generi che ha saputo dialogare con le linee portanti della ricerca internazionale, costruendo trame di intervento attivo sul mondo, investigando il libro e la parola poetica nell’ottica eterodossa del travalicamento dei confini fra i linguaggi più disparati. Questo studio vuole offrire un profilo storico-critico degli ambiti di ricerca e dell’opera, attraversandone le diverse fasi evolutive.

 

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Case sepolte di Pietro Romano

Le “case sepolte” di Pietro Romano sono quelle che abitiamo, ma, soprattutto, quelle che ci abitano. Questa sua raccolta, profonda, struggente e a momenti terribile, è una delle più avvincenti che ultimamente abbia letto. (dalla Prefazione di Gian Ruggero Manzoni)

Buona parte della scrittura di Pietro Romano è un susseguirsi ossessivo di domande alla ricerca di un impossibile incontro con sé stesso, che resta in una sorta di nonluogo e nontempo, tra l'atto del vivere morendo e del morire vivendo (Dalla post – fazione di Franca Alaimo)

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Ombre di Paola Scialpi

"Mentre vi scrivo è il 20 aprile 2020 e sono in pieno isolamento a casa per l’emergenza del coronavirus che sta decimando le popolazioni di tutto il mondo in una grave pandemia. Mi sto accingendo a rieditare nuovamente il mio libro “Ombre” dopo tre anni e forse non avrei deciso di farlo se non avessi assistito in questi mesi agli eventi terribili che stanno accadendo. Ciò che mi ha convinta e contemporaneamente afflitta è stato il constatare che le storie da me raccontate nel mio libro sono drammaticamente attuali.Il volumetto di Paola Scialpi è composto da due toccanti ed emozionanti racconti e da relative opere, disegni. Qui prevale il bianco e il nero, la bipolarità cromatica, l’abbondanza e la penuria. Che è la storia di vissuti degli uomini, che traversano i suoi racconti palpitanti. Si tratta di persone che,pur avendo provato la pienezza e la gaiezza, a un certo punto, si devono adoperare per affrontare una nuova condizione esistenziale. Fanno ciò con calma serafica, con una devozione benedetta, perché la vita muta come il giorno, come il sole, come la luna, come le nuvole. Sono persone con una forza d’animo e di volontà encomiabili, che sanno uscire all’aria aperta, che provano gioia, dolore, melanconia. Tutto uno spettro di sentimenti, con la certezza che dalla zona d’ombra si possa uscire, si deve uscire".

(Dalla prefazione di Marcello Buttazzo) 

Paola Scialpi è un'artista che ha esposto le sue opere in luoghi prestigiosi dell'arte contemporanea nazionale e internazionale

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Del consueto vagare nello spirito dell’altro: E. Husserl e P. Ricoeur percorsi dell’intersoggetività di Anastasia Leo

Questo scritto di Anastasia Leo tratta del confronto fra i due autori più influenti del XX secolo: Edmund Husserl e Paul Ricoeur, ai quali è impensabile attribuire una corrente filosofica ben delineata, strutturata, data la vastità di argomentazioni da loro affrontate e soprattutto, per l’intensità e forza di ogni loro pensiero. Tema affrontato come fondamentale in questa sede, è l’intersoggettività secondo i due autori, concentrandosi maggiormente sul pensiero ricoeuriano, e partendo dall’evoluzione del concetto di ‘’coscienza’’ sviluppatosi durante il periodo dei tragediografi greci del IV – V secolo a.C. con Eschilo, Sofocle ed Euripide, per poi maturare in un’analisi sull’attività della coscienza individuale, del passaggio dal personaggio alla persona

 

Anastasia Leo (Copertino, 10/07/1994) vive da sempre a Copertino (Lecce). Influenzata culturalmente dal padre il poeta Maurizio Leo, viene educata dalla più tenera età all’introspezione, maturando capacità di riflessione ed ascolto e portandola ad esprimersi ben presto attraverso la scrittura, in una continua sperimentazione di rappresentazioni immaginifiche delle parole: lavoro culminato nella pubblicazione ‘’Il suono dell’orologio’’ (Luca Pensa editore, 2010, collana Graffiti). Conseguita la maturità classica, si rende conto che nella sua vita subentra un’altra impellente necessità: la filosofia. Sarà proprio in Filosofia, infatti, che si laureerà nel 2018 presso l’Università del Salento. Attualmente, Anastasia Leo continua a studiare presso l’Università degli studi di Torino.

 

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La vena verde di Alessio Arena

«“La morte è la vergogna che avvelena la vita di chi resta”. Lo diceva mio padre, quando mi guardava scomparire nel materasso. E piangere, pensando alle opinioni dei signori.Chi muore, almeno, non deve più curarsene.Mi capita ancora di ripensare al soffitto della mia stanza in quella casa. Un intonaco bianco, con una vena verde. Amavo navigarla con gli occhi da una punta all’altra per ore e ore.Era il mio rifugio, il mio vantaggio su quel mondo tremendo di padri e padroni sovrapposti”»

 

Alessio Arena è nato a Palermo il 12 ottobre 1996. Nel 2018 si è laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Palermo. Nel 2020, in anticipo di un anno accademico, ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze storiche presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Dal 2018 conduce «La biblioteca di Babele», rubrica di lingua e cultura italiana trasmessa dalla Radio Nazionale argentina. Dal 2018 è collaboratore della sezione «lingua italiana» di Treccani. Dallo stesso anno è Ambasciatore del C. P. per il Club per l’Unesco di Matera attraverso il progetto «Distributori di Poesia». Dal 2019 è cultore di storia del costume presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Dal 2020 è cultore di letteratura e filosofia del teatro, di storia dello spettacolo e di storia del cinema e del video presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello internazionale tra cui nel 2016 il I Premio Internazionale «Salvatore Quasimodo», nel 2018 il Premio «Virgilio Giordano», il Premio «Italia Giovane» a Roma e nel 2019 il Premio Internazionale della World Poetry Conference in India. Ha pubblicato, fino ad oggi, nove libri, tra cui cinque raccolte di poesie e due saggi. Alcune sue opere sono state tradotte in spagnolo e in arabo.

Postfazione di Fabrizio Catalano

In copertina opera di Mattia Pirandello

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Ti seguii per le rotte di Marcello Buttazzo

  (...) Queste poesie di Marcello spostano ancora più oltre la sua scommessa con la vita, con l’amore, con il senso lirico dell’esistenza. È...