lunedì 8 novembre 2021

Il cielo degli azzurri destini di Marcello Buttazzo

Marcello Buttazzo pubblica una nuova raccolta di poesie per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno dal titolo Il cielo degli azzurri destini. Lo stupore per l’immensità dei sentimenti, per le vertigini della vita, nelle ascese di gioie inesprimibili, nutre questo canto poetico unico nel suo genere che guarda dritto negli occhi la Donna attraverso un cuore puro, come archetipo del futuro, della speranza, di un eterno sì all’esistenza di tutti i giorni

Interventi critici di Vito Antonio Conte e Chiara Evangelista

 

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6 commenti:

  1. Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere – il memorabile protagonista di L'ombra del vento – è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio di Il conte di Montecristo pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín.

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  2. Con il ritmo narrativo di un grande romanzo storico, Il cielo sbagliato è un emozionante affresco sul desiderio di emancipazione. E sul prezzo da pagare per varcare la porta di un mondo che una bimba con i vestiti strappati non avrebbe mai immaginato di sfiorare.

    Mantova, 1918. Nel giorno dell'armistizio della Grande Guerra due bambine vengono al mondo a poche ore di distanza. Dora in una poverissima casa vicino al lungolago, già orfana perché sua madre muore di parto e suo padre è un soldato disperso. Qualche ora dopo, nasce Irene, l'ultimogenita dei marchesi Cavriani, famiglia dell'antica nobiltà cittadina. Le due bambine crescono – una tra la fame e la miseria dei vicoli, l'altra negli agi del palazzo che porta il nome della sua famiglia – e si incontrano ogni domenica sul sagrato di Sant'Andrea. Dora chiede l'elemosina e nella sua mano la piccola Irene deposita un soldo e un sorriso clandestino di solidarietà e compassione. Gli anni passano e mentre il Fascismo si fa regime, e insanguina le strade della città, due vite destinate a rimanere separate da un'insormontabile differenza di classe si incrociano di nuovo. La sorte che ha portato Dora nella casa borghese della famiglia Benedini, dove è stata accolta e ha ricevuto un'istruzione, le ha fatto anche dono di una bellezza fuori del comune che fa girare la testa agli uomini.

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  3. La prima volta che Teresa li vede stanno facendo il bagno in piscina, nudi, di nascosto. Lei li spia dalla finestra. Le sembrano liberi e selvaggi. Sono tre intrusi, dice suo padre. O tre ragazzi e basta, proprio come lei. Bern. Tommaso. Nicola. E Teresa che li segue, li studia, li aspetta. Teresa che si innamora di Bern. In lui c'è un'inquietudine che lei non conosce, la nostalgia per un'idea assoluta in cui credere: la religione, la natura, un figlio. Sono uno strano gruppo di randagi, fratelli non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, carichi di nostalgia per quello che non hanno mai avuto. Il corpo li guida e li stravolge: la passione, la fatica, le strade tortuose e semplici del desiderio. Il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. E la campagna pugliese è il teatro di questa storia che attraversa vent'anni, quattro vite, un amore. Coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l'altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto del mondo.

    L'amicizia fra maschi, la ribellione a Dio e ai padri, il desiderio e la rivalità: Divorare il cielo è un grande romanzo sul nostro bisogno di trasgredire, e tuttavia di appartenere costantemente a qualcosa o a qualcuno. Al centro c'è una generazione colma di vita e assetata di senso, che conosce tutto eppure non si riconosce in niente. Ragazzi con un piede ancora nel vecchio millennio, ma gettati nel futuro, alla disperata ricerca di un fuoco che li tenga accesi.

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  4. Mosul, 1095. Daniel Basidi è un uomo di fede. Eppure teme che stavolta il Signore abbia caricato un fardello troppo grande sulle sue spalle. Per anni ha cercato di mettere il suo dono al servizio degli altri. Ma quest'ultima rivelazione, terribile e sublime, non può essere condivisa con nessuno, perché è troppo pericolosa. Daniel deve portarla con sé nella tomba. Iraq, 1989. Hiram Donovan è un uomo di scienza. Eppure, quando tocca quella pietra sepolta nella sabbia, si sente come pervadere da una corrente elettrica. E ha paura. Infrangendo la legge e i suoi stessi principi morali, Hiram sottrae l'oggetto dallo scavo e lo spedisce alla moglie, in America. Sarà l'ultima cosa che farà prima di morire. New York, oggi. Cal Donovan è un uomo d'azione. Eppure, non appena riceve la notizia che sua madre è stata uccisa, si sente crollare la terra sotto i piedi. All'apparenza sembrerebbe un furto andato male, se non fosse che in casa non manca nulla. I presunti ladri hanno messo a soqquadro ogni stanza, senza prendere né gioielli, né quadri, né contanti. Che cosa cercassero, Cal lo scopre dopo qualche giorno, in una scatola da scarpe nascosta in fondo a un armadio. Un pacco ancora sigillato che suo padre aveva mandato dall'Iraq trent’anni prima. All’interno, c'è l'ossessione che ha tormentato avventurieri e imperatori, il segreto per cui hanno dato la vita santi e ciarlatani, la minaccia che deve restare sepolta, per il bene del mondo. E ora tocca a Cal proteggerla. A ogni costo.

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  5. Francis Marion Tarwater è stato costretto a crescere fin dall'età di quattro anni con il prozio Mason, un fanatico religioso che vive come un eremita nei boschi, è convinto di essere un profeta e ha sottratto il bambino al nipote Ryber, un maestro elementare che vive seguendo i dettami della ragione e della scienza. Quando Mason muore, Francis, ormai quattordicenne, torna a casa di Ryber, ma con una missione da compiere. Deve battezzare a ogni costo Bishop, il figlio del maestro, che a detta del prozio è nato «deficiente» per grazia divina. Comincia così una guerra senza esclusione di colpi, nella quale Ryber cerca in ogni modo di riportare Francis alla ragione e alla «normalità», mentre nella mente del ragazzo continuano a risuonare gli insegnamenti di Mason, e il richiamo di una fede tanto brutale quanto potente e liberatoria. Riproposto da minimum fax in una nuova traduzione a sessant'anni dalla sua pubblicazione, nel 1960, Il cielo è dei violenti è considerato una pietra miliare della letteratura americana: un esempio della sensibilità gotica e della potenza satirica che convergono nell'opera di Flannery O'Connor.

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  6. "Invecchiando, cominciava a sentire le cose in un modo diverso. Gli piacevano ancora vedere le colline e percorrere i fiumi, ma la metà del piacere era nel ricordare. Dopo che c'eri stato, un luogo non era più soltanto un posto qualsiasi. Si aggiungevano il tempo che ci avevi passato, le cose che avevi pensato, le persone con cui avevi bevuto. C'era un tempo iniziale e il posto in sé, e poi c'erano lo stesso luogo, il tempo e l'uomo che eri stato, tutti mescolati insieme, uno con l'altro".

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Post-Human Hells // Inferni Post umani di Stefano Donno

  Un libro di poesie che è la narrazione in versi di un’apocalittica visione dell’era post-umana, definita in modo significativo “Inferno”. ...