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mercoledì 25 ottobre 2023

Guardando la mar - Il nostro Chi di Annelisa Addolorato

Esce Guardando la mar - Il nostro Chi di Annelisa Addolorato

Annelisa Addolorato è, come la descrive molto bene Marcello Buttazzo nella postfazione, “Un’anima errante come la luna, che, nei suoi transiti, ha saputo stringere al petto tutto il bene del mondo.” La luna, per ben 13 volte merita una lirica, la luna e l’acqua, entrambe fortemente presenti  o forse onnipresenti in questa silloge, questi due elementi così fortemente legati tra loro, sia a livello simbolico che fisico, la luna che condiziona le maree, i cicli mestruali, le gravidanze, i raccolti e le semine, perché di acqua siamo fatti, la luna simbolicamente così legata al femminino, che così bene si palesa nelle parole della poetessa, diventa filo conduttore per la creazione di questo magnifico mondo interiore. Ma ‘Anne’ (persona reale, ma anche personaggio fittizio, character) è errante anche in senso fisico, ha molto viaggiato e vissuto a lungo in molti posti, e nelle sue poesie ritroviamo l’India, la Spagna, il Nicaragua e molti altri posti ancora, e l’influenza che hanno esercitato non traspare solo dall’uso di parole in lingua straniera, ma nelle atmosfere che emergono, per descrivere al meglio lo stato d’animo dell’autrice, che indubbiamente si è nutrita e lasciata permeare da tutto ciò che ha incrociato il suo cammino. (dall'introduzione di Chiara Cordella)

Postfazione di Marcello Buttazzo

 
In copertina Ara dell'eterna primavera, di Sofia Stucchi - acrilico su tela, cm 70x50, 2017/2018

 


 

giovedì 5 ottobre 2023

A Life in Poetry di Bruce Hunter

Bruce Hunter: la ricostruzione in poesia di frantumi di vita e di storia - Bruce Hunter, un’identità letteraria poliedrica, frutto dell’incontro tra molteplici richiami storici misti a un interesse tangibile per la quotidianità, secondo una prospettiva didattica volta all’osservazione puntuale. Attraverso innumerevoli apparizioni antologiche di poesia e anche di prosa, l’autore canadese intende ricercare gli indizi e riunire i tasselli di esperienze presenti e passate in frantumi. Simili ricordi di vita e di storia altrui vengono resi sulla pagina mediante una voce sommessa, proiettata alla valorizzazione, pur nella concisione di una rappresentazione scritturale che non manca mai di essere attenta alla frammentarietà più profonda, insita in quelle stesse schegge di memoria. (Angela Caputo)

Traduzione a cura di Angela D'Ambra

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venerdì 3 giugno 2022

Il contrario di abitare di Fabrizio Sani

Guccini diceva che “il peccato fu creder speciale una storia normale”. Ma l’amore è per forza idealizzazione, trasformazione dell’idea di una persona in un’idea di assoluto, eterno, immutabile. Poco importa se, agli occhi degli altri, il nostro sentimento sia indifferente. Tutte le storie sono “normali”, per chi non ne è coinvolto. Quello che fanno gli artisti è descrivere i propri sentimenti non in virtù della persona amata, ma come elevazione di se stessi; è meravigliarsi di essere capaci di provare qualcosa che si era letto nei libri; è riconoscere quello specifico paio di occhi che, in questo inferno, non è inferno 

(dalla prefazione di Marco Nardone)

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lunedì 1 novembre 2021

Il falò della follia di Federico Lenzi

La banalità non merita poesia e Federico Lenzi qui sembra rispondere, con convinta adesione, a quanto Maurizio Cucchi andava affermando circa venti anni addietro. Si era appena entrati nel nuovo millennio e, notando che «la poesia civile non è genere che goda oggi di particolare fortuna», si diceva «convinto che il poeta abbia anche un dovere di interpretazione e intervento, di critica e denuncia, rispetto alla realtà del suo tempo». Possiamo parlare, dunque, di sistema nella riflessione poetica di Federico Lenzi? Sarebbe troppo impegnativo e si caricherebbe di eccesive responsabilità un neomaggiorenne. Con le inevitabili limitazioni dovute alla sua giovane età e con l’ammirazione per le sue numerose e piacevolmente disordinate frequentazioni culturali e letture, sembra di poter intravedere – talvolta in maniera evidente, talaltra in forma accennata – quanto Matteo Lefèvre, qualche anno fa, scrisse a proposito di una bella e controversa voce statunitense, parlando di «una poesia... comprometida, “impegnata”» e ponendo così in luce una «voce… libera e fresca, mai ingessata o annunciata». È questa freschezza di verso, che consente di descrivere un recinto di valori per la poesia di Federico Lenzi; un recinto ampio con diverse possibilità di essere allargato, non un hortus conclusus che ha il sapore dell’egoismo e della sufficienza, piuttosto che dell’organicità e della necessità di contaminarsi. Del resto, sono passati appena cinque anni da quando – già fisicamente fuori misura rispetto ai coetanei – Federico Lenzi usciva dalla scuola media, a volte “solo e pensoso”, tirandosi dietro il trolley di libri: immaginavo tanti libri e tanto spazio vuoto in quella valigia. Invece no, con i libri c’erano anche tanti frammenti e lacerti di un discorso che in queste pagine egli ha cercato di comporre in maniera più compiuta. È da credere che siano rimasti nel trolley tanti altri frammenti da elaborare e per questi ultimi il tempo della fioritura sembra già alle porte. (dalla prefazione di Angelo Sconosciuto)


Federico Lenzi nasce a Brindisi il 24 agosto nel 2001. Si dedica all’attività poetica a partire dai quindici anni, trovandola unico sfogo per liberarsi da quelle prigioni che alcuni chiamano adolescenza, altri prospettiva di vita. L’iniziale incanto della parola fine a se stessa viene poi mutato in favore di un’opera che tenti l’abbattimento di una società marcia, filo conduttore di questa raccolta. Da sempre affascinato dallo studio delle Lettere, studia e vive a Bologna, dove ancora si dedica all’Arte in attesa di idee più alte
In copertina: Burn it to the ground by Christopher Burns on Unsplash 
Photo by Camila Quintero Franco on Unsplash
Photo by Elijah O’Donnell on Unsplash
 
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Post-Human Hells // Inferni Post umani di Stefano Donno

  Un libro di poesie che è la narrazione in versi di un’apocalittica visione dell’era post-umana, definita in modo significativo “Inferno”. ...