mercoledì 21 maggio 2025

Pudori di Ritanna Attanasi

 La scrittura di Ritanna Attanasi è una costante rivelazione di quello che si cela sotto la superficie dei concetti, delle opinioni, delle convinzioni, delle esperienze, delle certezze. Sotto la crosta delle parole che pronunciamo. Custodite nell’abisso protetto dall’onda. Protette dalla memoria, che seppellisce e disseppellisce ad ogni verso, ad ogni parola. Qui la memoria è un tempo che si restringe e si dilata, che invade e si ritira, che si impone, ostinatamente, e che fa da sfondo all’espressione. La memoria è la condizione che genera il confronto tra le circostanze e le situazioni, che innesca domande. Perché questa è una scrittura tramata di domande che spesso– quasi sempre – rimangono senza risposte, ed è l’assenza di risposte che genera la ricerca della verità: di una verità plurale,composita, complessa, che si trasforma in relazione alla stagione dell’esistenza

(dalla prefazione di Antonio Errico)


In copertina: ‘‘Calla’’ di Ana Trigo
Illustrazioni di Rodrigo García Cañas


mercoledì 14 maggio 2025

STRANI GIORNI: OLTRE L’ALGORITMO. L’UMANITÀ AL CENTRO

La raccolta di testi poetici che compone quest’antologia ha natura eterogenea. Altro non ci si potrebbe aspettare, visto il taglio che si è deciso di dare alla XV edizione di Europa in Versi: “Strani giorni. Oltre l’algoritmo: l’umanità al centro”. La poesia ha il potere di avvicinare questioni diverse e la luce che emana tocca indistintamente tutte le superfici che incontra. Soprattutto, è esperienza viva ed esperimento continuo e per questa ragione la pratica della scrittura poetica riguarda anche uno strumento di recente diffusione su larga scala, l’Intelligenza Artificiale

a cura di Riccardo Valsecchi

I poeti partecipanti
Alexandra Nicod, Houssein Habasch, Lily Michaelides, Andrea Tavernati, Bruno Galluccio, Gianni Darconza, Isabella Leardini, Pietro Berra, Stefano Donno, Basilio Rodriguez Cañada,
Vincitori, finalisti e selezionati del X Concorso di Poesia Europa in Versi e in Prosa – Sezione Poesia Inedita
Filippo Ticozzi, Eleonora Rimolo, Alfredo Rienzi, Maria Elena Blanco, Antonella Caggiano, Davide Castiglione, Lorenzo Foltran, Giovanna Miceli, Mario Mottolese, Massimo Paladini, Matilde Tortora

domenica 4 maggio 2025

La memoria delle piccole cose di Nadeia De Gasperis

  “Stamattina ho incrociato una coppia di ragazzi, miei coetanei, suppongo. Pioveva. Ridevano di complicità. Lui ha inarcato il braccio in quel gesto universale, dal linguaggio ecumenico, che sta a dire «vieni qui» e lei ha trovato riparo sul petto di lui, nel punto dove puoi sentire il respiro dell’universo intero. In quel gesto, non si è schermata dalla pioggia, ma da tutte le sciagure della terra."


Nadeia De Gasperis è nata a Sora il 10 agosto del 1977. Si è laureata alla facoltà di Scienze Ambientali presso l’Università degli studi dell’Aquila. Dal 2009 ha iniziato la collaborazione con il progetto fotografico Rearviewmirror, un magazine di reportage documentaristico edito da Postcart. Ha collaborato alla cura dei testi e dell’archivio. Dal dicembre 2018 collabora con RVM Hub Magazine. Dal 2014 ha collaborato con UNOETRE.IT, giornale online di politica, società, cultura del quale è stata vicedirettrice dal 2018 al 2021. Ha pubblicato Il Giardino di Gezi e altri racconti con Aurora edizioni nel 2017.


martedì 8 aprile 2025

OBSCURA CYBERCRIME: Oltre la rete a cura del Dott. Mirco Turco (AA.VV.)

"Ho chiesto all’Intelligenza Artificiale di definire un possibile profilo del Cybercriminale del futuro. Mi dispiace deludervi, ma non mi ha sorpreso per nulla! Chiaramente, ci aspettiamo che il crimine si evolva parallelamente allo sviluppo tecnologico ed è ovvio che i futuri cybercriminali utilizzeranno un mix di tratti e competenze, con lo scopo di sfruttare al massimo le nuove opportunità offerte dalla tecnologia e dalle innovazioni digitali. Il cybercriminale del futuro, oltre ad ad una certa flessibilità cognitiva, si comporterà come un problem solver creativo e adattabile, con un pensiero strategico, utilizzando anche tecniche di manipolazione o persuasione. I suoi tratti personologici saranno narcisistici e agirà, oltre che per scopi svariati, anche in virtù di un grande bisogno di riconoscimento. Amerà operare nell’anonimato e sarà aperto a condivide le sue esperienze con pochi eletti e “colleghi” del settore. Probabilmente, continuerà a conservare un basso profilo personale, per evitare di essere identificato e riconosciuto.(...) - dall'editoriale del Dott. Mirco Turco


Hanno contribuito a questa pubblicazione: Antonia Depalma, Nanni Bassetti, Federica De Stefani, Orazio Lacenere, Giuseppe Lodeserto, Veronica M. Pruinelli, Marco Schirosi, Erik Pietro Sganzerla, Mirco Turco, Anna Vaccarelli



domenica 6 aprile 2025

AUTORITRATTO di Lily Michaelides

Esattamente un anno fa, in questo stesso giorno, ho iniziato a scrivere questi testi sollecitata, nel tempo e in momenti inaspettati, da un'immagine, una parola, uno scritto, da un sentimento di paura, preoccupazione, disperazione, gioia, ricordo, delusione o amore, e io prendevo la penna e scrivevo. Scrivevo per attenuare la paura, l'incertezza e la disperazione, per rievocare e valutare il mio passato, per viaggiare ancora una volta in luoghi che mi hanno segnata e, soprattutto, per soffermarmi sull'amore per ciò che mi circonda e mi tiene i piedi per terra (...)

Lily Michaelides


In copertina un’opera di Andis Ioannides




martedì 1 aprile 2025

ENNIO BENCINI: Le visioni metafisiche della bellezza di Donato Di Poce

 La storia artistica di Ennio Bencini (Forlì 1942) che vive in Lombardia dal 1972 prima a Milano, e oggi a Bellusco, è costellata di mostre e presenze in più città italiane ed estere, che hanno messo a fuoco la sua poetica, il suo spirito innovativo per un’arte non materiale ma sacrale e simbolista. Tanto che la critica più qualificata ne ha individuato i paletti importanti di queste scelte operate, e le sue opere sono ormai in collezioni italiane ed estere come in prestigiosi Musei del mondo. Nel suo curriculum spicca la monografia che nel 1991 uscì da Mazzotta a cura di Marco Lorandi, mentre nel 2008 ha vinto, segnalato dall’illustre critico Prof. Carlo Franza, il Premio delle Arti Premio della Cultura, XX edizione, al Circolo della stampa di Milano. La sua pittura cresce per dire qualcosa, indicare, accennare, movimentare la realtà attraverso simboli sacrali, e pertanto, elementi come l’acqua, la terra e il fuoco diventano tracce che ci portano oltre l’infinito. Sostenuto dalla riflessione, dalla poesia, dalla bibbia, dalla religiosità, dall’etica e dalla sacralità della vita, Ennio Bencini ha trovato nella pittura una sorta di tavola della legge, così che l’esistenza si spiega come viaggio doloroso verso l’Eterno, transito dalla terra al cielo. Persino la movimentazione dei simboli trova casa nell’immagine del tempio, il dolore nelle spine e nei chiodi, il sangue nell’esistenza e nei drammi, per farne degli esempi, eppoi il sentiero terrestre e la scala del cielo. Opere che contemplano un approccio di pensiero colto e alto, di getto filosofico, dove ogni motivo, pur nella materia pittorica e negli aggettanti materiali che corredano talvolta le sue installazioni, offrono una poetica visione d’insieme grazie anche ai colori scelti di volta in volta dall’artista e che sono caldi, netti e infuocati a volte, talaltra -come negli azzurri- portano a serafici riquadri di mistero

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lunedì 24 marzo 2025

INCONTRI Donne Salentine (Universo Salento a cura di Angelo Sconosciuto e Istituto culturale Storia e Territorio) di Maria Grazia Presicce

 Cosa significa raccontare? I fatti, le persone, i brevi tratti della memoria, tutte le grandi e piccole cose che agitano il mondo, possono stare in una pagina formato A4. Insomma, le vicende su cui si orienta lo sguardo, attraverso il racconto assumono una forma di protagonismo. Quelle “vicende” diventano storie che escono fuori dal silenzio, per l'appunto dicono che qualcuno, in una certa situazione, era lì; dicono come sono andati i fatti, quali erano i costumi a quel tempo, cosa piaceva ea chi e poi com'erano i luoghi, i paesaggi, le persone. Il racconto, inoltre, anche ad insaputa dell'autore, delinea una mappatura, una sorta di cartina geografica in cui il territorio si intreccia con le emozioni dei protagonisti, con le loro vicende umane. Si sviluppano così le storie raccontate da Maria Grazia Presicce in questo libro in cui gli “Incontri” costituiscono il motore primo della scrittura. Il titolo sembrerebbe portare ad una sorta di autobiografia, ma così non è! L'autrice è defilata. I pochi elementi che ricaviamo lungo il racconto non sono sufficienti a costruirne una biografia, sono solo occasionali informazioni, memorie di sé riferite qua e là che non hanno fine diaristico. Sono pretesti che servono per dire altro. E l'altro, o meglio “le altre“, sono figure femminili che con l'autrice hanno un legame a volte lieve, a volte profondo. (dall'introduzione di Marilena Cataldini)


Maria Grazia Presicce vive a Lecce. Ha conseguito la laurea in Scienze dei Beni culturali. Si occupa di ricerca sul territorio e tradizione. E' autrice di libri di Narrativa per l'infanzia adottati nelle scuole: “Sogno e risveglio di Lisa” Besa editore 1996 (Premio Omaggio a Pirandello 1998); “Crisalide”1998 (Premio Nabokov2012); Besa editore “Lu furone: il salvadanaio della memoria” Besa editore 2004; “San Giuseppe da Copertino: lu Santu lu striu” Besa editore 2005; “Labirinto: Salento e oltre” Besa editore 2009 (Premio Internaz. De finibus Terrae), “ Ce si mangia crai? Ha collaborato con diversi saggi alla rivista “Il delfino e la mezzaluna” Periodico della Fondazione Terra d'Otranto di M. Gaballo, “Arazzi e tessuti di casa Comi” in “Qui dove le ombre sono amiche: Comi cinquant'anni dopo (1968-2018) a cura di A. Laporta e M. Spedicato, Giorgiani Edit.. 2019. Ha pubblicato “L'arte della tessitura Nel Salento l'industria tessile casalinga tra memoria, conservazione e valorizzazione" Antonio Monte e Maria Grazia Presicce, CRACE edizioni. Ricerca svolta all'interno dell'IBAM del CNR di Lecce
In copertina: Maria Grazia Presicce, L'IDRUSA, cartapesta terracotta, foglia di ficodindia lavorata su sasso.

martedì 11 marzo 2025

L’invenzione della Selva di Bruce Bond

 Nell’Invenzione della Selva, Bruce Bond esplora l’universo della Natura come un regno spirituale, psicologico ed ecologico — un territorio che, a seconda delle nostre percezioni e dei nostri sentimenti, invoca ed evoca ordine, simbiosi, espansione e conservazione. Sebbene parlare di “inventare” la natura sembri un paradosso, il libro ambisce a riscattare la radice etimologica di “invenzione” come un “avventurarsi dentro”.


Traduzione a cura di Angela D'Ambra - collana Global Ink a cura di Angela D'Ambra
Edizione bilingue

Bruce Bond è autore di trentaquattro libri, fra cui i più recenti sono: Patmos (Juniper Prize, UMass, 2021), Behemoth (New Criterion Prize, 2021), Liberation of Dissonance (Schaffner Award for Literature in Music, Schaffner, 2022), Invention of the Wilderness (LSU, 2023). Oltre a questi, due libri di critica Immanent Distance (Università del Michigan, 2015) e Plurality and the Poetics of Self (Palgrave, 2019). Di prossima pubblicazione: Therapon (ispirato a Emmanuel Levinas e scritto in collaborazione con Dan Beachy-Quick, Edizioni Tupelo) e Vault (Richard Snyder Award, Ashland). Altri riconoscimenti includono il Crab Orchard Book Prize, l’Elixir Press Poetry Award, il Tampa Review Book Prize, il Lynda Hull Award, due premi TIL Best Book of Poetry, borse di studio della NEA e del Texas Institute for the Arts, e sette comparse in Best American Poetry. Attualmente, l’autore insegna part-time in veste di Professore emerito d’inglese presso l'Università del North Texas e suona jazz e chitarra classica nell’area di Dallas/Fort Worth






venerdì 21 febbraio 2025

LA MADRE DI EVA di Emilia Montevecchi

 “Ed ora, tirata per un braccino, con la faccina assonnata e i capelli scompigliati, era stata messa in auto. Non le avevano nemmeno dato il tempo di un abbraccio, di affondare per l’ultima volta il nasino nell’incavo del collo dove lei sentiva il profumo di mamma. Come poteva pensare suo padre che lei sarebbe riuscita a fare a meno di quella donna?”


Emilia Montevecchi è nata a Santarcangelo di Romagna, ma da più di trent’anni vive a Mantova. Ha due figli, Francesca e Andrea, ed è nonna di due adorati nipotini, Lorenzo e Leonardo. Fa la maestra elementare e ama il suo lavoro stimolante e creativo. Ha già pubblicato un romanzo ‘‘Maria’’. Ama la lettura e, nel tempo libero, viaggia in camper in cerca di posti tranquilli dove leggere e rilassarsi. Emilia Montevecchi con l’inedito “La madre di Eva” ha ricevuto i seguenti riconoscimenti: prima classificata, sezione narrativa, inedita al Premio internazionale di poesia e narrativa Europa in versi IX edizione (Como, 25 maggio 2024); “Premio Eccellenza” sezione narrativa, inedita. Premio letterario Sandomenichino (Marina di Massa, 7 settembre 2024); 4a classificata categoria inediti Switzerland Literary Prize (Lugano, 28 settembre 2024)



Pudori di Ritanna Attanasi

  La scrittura di Ritanna Attanasi è una costante rivelazione di quello che si cela sotto la superficie dei concetti, delle opinioni, delle ...

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