lunedì 23 giugno 2025

NEL DITTONGO DI UN GATTO di Šamšad Abdullaev a cura di Paolo Galvagni

Questo volume è pubblicato all’interno della prestigiosa collana “Poesia in Asia Centrale”, curata da Paolo Galvagni, con traduzioni filologicamente raffinate e un apparato critico che permette di apprezzare ogni sfumatura di senso. Il libro è disponibile, con copertina che ritrae il poeta in uno scatto iconico di Jussuf Karajev.


Šamšad Abdullaev è nato nel 1957 a Ferganà (Uzbekistan orientale). Nel 1979 si è laureato in filologia russa presto il locale Istituto pedagogico. Ha lavorato nella casa editrice “Ëš gvardija” (Taškent), nel laboratorio di sceneggiatori presso la compagnia cinematografica “Uzbekfil’m”. Nel 1988 ha fondato l’almanacco “Molodost’” (Taškent). Nei primi anni Novanta ha diretto la sezione di poesia nella rivista “Zvezda vostoka”. Ha vissuto a Ferganà e ad Almaty (Kazachstan). Dopo una lunga malattia si e spento nel 2024. La sfera degli interessi artistici spazia dalla prosa libera frammentaristica ai versi, dalle sceneggiature agli articoli, riguardanti i problemi della pratica poetica contemporanea e della cinematografia (articoli su Antonioni, Rechviašvili, Pierre Casta, Olmi, etc). È autore di sceneggiature per film a cartoni animati “Pauza” [Pausa] (regia di Sergej Alibekov, premio al festival di Annecy), “Lošad’” [Il cavallo] (regia di M. Machmudov, premio al festival del cinema d’animazione a Istanbul).Tra le raccolte poetiche si ricordano Promežutok [Intervallo] (1992), Medlennoe leto [La lenta estate] (1997), Nepodvižnaja poverchnost’ [Superficie immobile] (2003), Približenie okrain [L’avvicinarsi delle periferie] (2013), Pered mestnost’ju [Davanti alla località] (2017), Monotonnost’ predmest’ja [La monotonia di un sobborgo] (2023); i volumi di prosa Dvojnoj polden’ [Doppio mezzogiorno] (2000), Pripominajuščeesja mesto [Un luogo che si ricorda] (2012). Suoi versi sono apparsi su varie riviste in lingua russa: “Znamja”, “Volga”, “Zvezda Vostoka”, “Mitin žurnal”, “Kommentarij”, “Poezija i kritika”, “Rodnik” (Riga), “Černovik” (New York), “Kollegium”, “Voum”, “Mnogotočie”, “Nezavisimaja Gazeta”, “Ural’skaja nov’”, “TextOnly”. È stato insignito di vari riconoscimenti: il premio Andrej Belyj (Pietroburgo 1993), il premio delle riviste “Samvatas” (Kiev 1993) e “Znamja” (Mosca 1998). I suoi testi (versi, racconti, saggi, interviste) sono stati tradotti in finlandese, francese, tedesco e italiano


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