Queste poesie sono un significativo omaggio di Dante Maffia a Como e al Lario: il poeta ha saputo individuare momenti di alta poesia vivendo la città, naturalmente a suo modo, vivendo il Lago (adopero la maiuscola come fa lui) fuori dagli stereotipi, a volte perfino in una sorta di sogno surreale, sempre acceso da scintille liriche efficaci e suggestive. Non parlo con interesse campanilistico, ma con l’obiettività di chi conosce bene Como e conosce bene anche la valanga umana e poetica del poeta calabro romano. Il lettore scoprirà in questo libro una Como e un Lago che hanno voci suadenti non perché siano semplicemente scenario e paesaggio ricco, piuttosto perché Maffìa ha saputo individuare aspetti sconosciuti e direi invisibili per molte ragioni. Già, proprio come dice Rainer Maria Rilke, Maffìa è “un’ape dell’invisibile” e ci regala il mistero di risvolti che normalmente noi comaschi non percepiamo perché presi dalla quotidianità, intrisi del “gioco consueto degli incontri e degli inviti” fino a fare, a volte, della vita, “una stucchevole estranea” (Kavafis).
Dall’introduzione di Laura Garavaglia curatrice della collana ALTRI INCONTRI
Dante
Maffia è uno dei maggiori poeti d’Italia, come hanno testimoniato Palazzeschi,
Pasolini, Sciascia, Caproni, Luzi, Bodei, Magris, Stella, Borges e Brodskji. Ha
scritto anche romanzi, saggistica e teatro. È tradotto in oltre trenta lingue.
In Giappone esiste addirittura un “Premio Dante Maffia” per gli haiku. Il
Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi lo ha insignito di Medaglia d’oro
alla cultura. Tra i premi vinti il “Viareggio” e il “Giacomo Matteotti”
svoltosi nel Parlamento. È membro effettivo dell’Accademia Eminescu a Craiova e
da alcuni anni candidato al Premio Nobel. Alla sua opera sono state dedicate
quindici monografie e trentacinque tesi di laurea. Ha ricevuto due lauree
honoris causa e molte cittadinanze onorarie.
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