sabato 13 novembre 2021

Morte annunciata di un rompicoglioni: la tragica fine di Peppino Basile di Giuseppe Puppo

La notte del 14 giugno 2008, alla fine di un sabato memorabile, in cui era arrivato finanche il Papa, l’ultimo giorno di vita di Peppino Basile, nella periferia già quasi campagna di Ugento, un’auto è ferma nel buio, a fari spenti, vicino casa sua. A bordo, ci sono due sicari, che preparano i pugnali, aspettando che ritorni. In pochi minuti, si compie subito dopo la tragica fine, rimasta senza colpevoli, impunita, mistificata e dimenticata, del consigliere dell’Italia dei Valori, che aveva un sogno: “vedere questa terra crescere per il domani dei nostri figli”, senza ingiustizie, prevaricazioni, speculazioni economiche e politiche, e disastri am­bientali. Una morte annunciata. Come quella di Santiago Nasar, il protagonista della storia vera romanzata da Gabriel Garcia Marquez, con cui Giuseppe Puppo traccia convergenze parallele incredibili. Non dimentica però di essere prima di tutto un giornalista, e basa tutte la sua ricostruzione su una meticolosa raccolta delle testimonianze di amici e conoscenti, sulla verifica delle fonti, e sui riscontri og­gettivi. Fino alla fine, in cui, nell’appendice, come da inchiesta giornalistica apre nuovi scenari investigativi, fra l’altro rimasti in grande evidenza e forse oggi più che all’epoca di straordinaria attualità. Supermercati, strade, piazze, voci e volti, suoni, profumi e respiri, finanche le canzoni che manda il disk jockey della radio o della balera, inseriti in una nor­malità di routine a volte nostalgica, in una geografia dell’anima, fra i viaggi di emigrati sempre in procinto di tornare: al mare su cui galleggia il loro cuore, ai ricordi del sole che spacca le pietre, alle malinconie dei profumi d’autunno e al vento gelido del lento inverno salentino. Fino alle nuove realtà, perché poi su tutto prevale la voglia di riscatto, per riscuotere quei crediti che si aspettano, ma non arrivano, e si cercano allora nella politica, nell'aiutare chi ha bisogno, nel desiderio di combattere le ingiustizie, di indagare dove non si dovrebbe, per far emergere situazioni di illegalità e di sopraffazione. È in questa atmosfera com­plessa che si muove la figura semplice di Peppino Basile, che aspetta ancora non solo giustizia, ma pure dignità.

 

Giuseppe Puppo, 63 anni, giornalista di cronaca, attualità e cultura, per oltre trenta anni nel Nord Italia. Ha collaborato a quotidiani, settimanali e periodici nazionali. Ha scritto una dozzina di libri di inchieste e di approfondimenti, un romanzo, una rac­colta di racconti, e sei opere teatrali. Tornato a Lecce, la sua città natale, fonda e dirige il quotidiano leccecronaca.it.

 

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1 commento:

  1. Lydia è una ragazza schiva e introversa. Ama nascondersi fra i suoi adorati libri e fra gli scaffali della Libreria delle Grandi Idee presso cui lavora, nel cuore di Denver, Colorado. Una libreria che, in particolare nelle ore di apertura serali, si popola di bizzarri bibliomani che fra i volumi passano lunghe ore. Una sera, poco dopo la chiusura, a Lydia tocca una sconcertante, terribile sorpresa. Uno degli abituali frequentatori, il giovane Joey, si è impiccato fra gli scaffali del piano superiore. Prestandogli i primi soccorsi, Lydia fa una scoperta che cambierà la sua esistenza: dalla tasca dei jeans di Joey spunta una foto. Una foto che ritrae lei da bambina. Perché Joey si è suicidato proprio in libreria? Per quale motivo teneva in tasca quella foto? E perché Lydia ha l’impressione che sia solo il primo di una serie di messaggi che Joey le ha lasciato prima di morire, affidandoli ai libri? Nel tentativo di scoprire la verità, Lydia rievoca immagini di una terribile notte della sua infanzia, dettagli sepolti da tempo nella memoria. E insieme ai ricordi riemergono presenze che pensava di aver lasciato ormai nel passato, come quella di suo padre. Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee è un thriller ambientato nel mondo degli amanti dei libri, fra personaggi che alla passione per la lettura e per il sapere hanno votato la propria vita, fino alle conseguenze più estreme…

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